INQUINAMENTO SIDERURGICO E CRESCITA DI MANIFESTAZIONI TUMORALI

Interrogazione con richiesta di risposta scritta delle Onn. Cristiana Muscardini (ECR), Susy De Martini (ECR), Lara Comi (PPE)

In una lettera inviata dal Commissario
governativo straordinario dell’acciaieria ILVA al presidente della Regione
Puglia, Nichi Vendola, sulla situazione sanitaria della zona del tarantino,
dove l’ILVA ha la sua piattaforma, si dichiara che non vi e’ nessuna
correlazione fra gli inquinamenti siderurgici e la crescita esponenziale di
tumore ai polmoni nella zona.

Si insinua pertanto che l’aggravarsi
della nefasta malattia sia dovuto al consumo di sigarette di contrabbando.

 

La Commissione

  • ha effettuato studi sulla
    correlazione di crescita di manifestazioni tumorali e inquinamento
    siderurgico?
  • non ritiene di dover
    promuovere un’azione di controllo sui possibili inquinamenti atmosferici e
    delle falde acquifere nelle zone siderurgiche europee?
  • quali sono i requisiti da
    rispettare per la messa in funzione e l’installazione di piattaforme
    siderurgiche in Europa?

IT

E-008826/2013

Risposta di
Janez Potočnik

a nome della
Commissione

(26.9.2013)

 

 

1.    Attraverso
il 7° programma quadro dell’UE per la ricerca, la Commissione ha
finanziato due progetti di ampia portata[1] per
verificare gli effetti sulla salute di inquinanti atmosferici, inclusi quelli
che possono essere emessi dall’industria dell’acciaio. Il progetto ESCAPE ha
rilevato come in Europa l’inquinamento atmosferico dovuto a particolato
contribuisca all’incidenza dei tumori[2].
Tuttavia, non ha finanziato la ricerca sui tumori connessi all’inquinamento
specifico dovuto all’industria dell’acciaio.

 

2.    La
direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente[3]
garantisce la valutazione della qualità dell’aria e prevede una serie di
criteri per l’istituzione delle stazioni di monitoraggio, nonché un numero minimo
di punti di campionamento.

 

       Nell’ambito della
direttiva quadro in materia di acque[4], gli
Stati membri sono tenuti a monitorare lo stato chimico dei corpi idrici
sotterranei e superficiali nei rispettivi paesi e a riferire in proposito.
Entro il 2015 è necessario conseguire uno stato chimico buono e quindi
conformarsi alla normativa.. Gli Stati membri sono inoltre tenuti a garantire
che i corpi idrici per l’acqua potabile rispettino in linea di massima i
requisiti della direttiva concernente la qualità delle acque destinate al
consumo umano[5].

 

3.    La direttiva
2008/1/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento[6]
si applica agli impianti che producono ferro e acciaio. Impone agli Stati membri
di garantire che gli impianti siano gestiti in modo che, tra l’altro, vengano
adottate le opportune misure di prevenzione dell’inquinamento, applicando
segnatamente le migliori tecniche disponibili, e non si verifichino fenomeni di
inquinamento significativi. A partire dal 7 gennaio 2014 questa
direttiva sarà sostituita dalla direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni
industriali[7],
la quale contiene disposizioni più severe sull’applicazione delle migliori
tecniche disponibili e sul controllo e l’attuazione delle condizioni di
autorizzazione e la verifica della conformità alle stesse.



[1]
    ESCAPE European study of cohorts for
air pollution effects (studio europeo di coorti sugli effetti dell’inquinamento
atmosferico) – www.escapeproject.eu; TRANSPHORM Transport related air pollution
and health impacts – integrated methodologies for assessing particulate matter
(inquinamento atmosferico derivante dai trasporti e impatti sulla salute:
metodologie integrate per valutare il particolato) – www.transphorm.eu.

[2]     The
Lancet Oncology, volume 14, numero 9, pp. 813 – 822, agosto 2013.

[3]     GU L 142
dell’11.6.2008.

[4]     GU L 327
del 22.12.2000.

[5]     GU L 330
del 5.12.1998.

[6]     GU L 24
del 29.1.2008.

[7]     GU L 334
del 17.12.2010.