In una lettera al
commissario europeo ai trasporti, Violeta Bulc, Cristiana Muscardini sollecita
l’intervento della Commissione di Bruxelles per la messa in sicurezza della
rete ferroviaria europea. “Solo un decimo dei
convogli ferroviari gestiti da Trenitalia circola col doppio macchinista e
tutti gli esercenti privati di trasporto ferroviario utilizzano un solo
macchinista – osserva Muscardini – Di contro binari unici per 9.161 chilometri su un
totale di 16.674 (in percentuale il 55%) attestano una scarsa attenzione al
settore del trasporto su ferro nel suo complesso che può essere solo in parte
giustificata dal surplus di attenzione resosi necessario per la TAV, laddove
alle difficoltà tecniche di realizzazione di quest’ultima si sono aggiunti
sommovimenti popolari tali da creare non solo ritardi ma veri e propri problemi
di ordine pubblico. Ma anche volendo giustificare tale scarsa attenzione
pregressa e considerando che l’utenza di determinate linee possa non
giustificare il raddoppio delle stesse, non si vede per quale ragione vi siano
tratte in cui possano non trovare applicazioni sistemi di controllo come l’Ertms/Etcs
per le linee ad Alta velocità e il Scmt (Sistema controllo marcia treno) per le
linee convenzionali. Grazie ad esse, ove un macchinista non si adegui ai
segnali che dalle rotaie vengono rimbalzati in cabina, il treno si ferma. Da
quando la rete è stata coperta interamente da questi sistemi, non ci sono più
stati incidenti gravi”.
Sulla base di questi dati, Muscardini
chiede:
–
intende la
Commissione avviare un’indagine sulla sicurezza dei trasporti ferroviari
europei?
–
sussistono margini per obbligare gli Stati europei ad
adottare uno standard vincolante uniforme in tema di doppio conducente, doppio
binario e sistemi di controllo automatici?
–
esistono vincoli di contabilità
pubblica che possano ostacolare la messa in sicurezza della rete ferroviaria da
parte dei singoli Stati e delle società che gestiscono in concessione tale rete
e/o vi esercitano attività di trasporto?