Importazione nell’Unione europea di merci manifatturate nel Lagoi.

Non fa nessuna
differenza, a chi segue il “Dio Danaro”, sapere che il suo sia un
profitto insanguinato, costruito sulla pelle di esseri umani innocenti,
rinchiusi in campi di lavoro forzato, i Laogai cinesi. 
Il governo cinese
utilizza la manodopera dei carcerati a costo zero con  ritmi di lavoro disumani. I Laogai sono sempre più
attivi nell’esportazione in Europa dei loro prodotti che facilmente entrano sui
nostri mercati sotto false denominazioni di origine. La manodopera gratuita e
coatta permette di abbassare i prezzi dei prodotti e conquistare i nostri
mercati. L’Unione europea, non ha,
ad oggi, misure che vietino l’importazione di tali beni e continua i suoi
negoziati con la Repubblica popolare cinese nonostante sia a conoscenza che la
Cina continua a contraffare l’origine di queste merci, a danno dei nostri
consumatori. Chiedo alla Commissione una
strategia politica ed economica che sia garante nei confronti di tale
importazioni, sia attraverso la revisione della politica doganale comunitaria,
attraverso regole chiare e armonizzate tra gli stati membri che attraverso
clausole negoziali da inserire nei trattati commerciali e politici tra l’unione
e la Cina. Oggi e’ evidente come sia
fondamentale garantire una marchio di origine obbligatorio per i prodotti che
entrano sui nostri mercati da paesi terzi, e perciò invito anche il Consiglio
ad avere finalmente un atteggiamento favorevole al regolamento per la
denominazione di origine dei prodotti extra-Ue.