Ci sono dei momenti, nella vita di ciascuno, nei quali viene fuori di che pasta, di quale tempra, si è fatti, vale per donne ed uomini, vale per i governi e per i popoli.
La verità può essere soggettiva, la realtà è inoppugnabile e guardando la realtà, basandoci sui fatti, ora sappiamo con chi abbiamo a che fare, in Ucraina, in Russia, in Italia e nel resto del mondo.
I fatti inoppugnabili sono che Putin ha scatenato la sua guerra, partendo anche da informazioni sbagliate, avendo un piano preciso per distruggere l’Ucraina come nazione indipendente. Per raggiungere questo obiettivo si è servito del consenso di un altro servo del male, Kirill, la coscienza del quale è obnubilata dal desiderio di predominio e potere su tutti gli ortodossi nel mondo e non solo. Per distruggere l’Ucraina il piano, come è già stato reso noto, era, ed è, radere al suolo ogni edificio così che gli abitanti, in fuga verso l’Europa, non possano più tornare, deportare, in regioni russe, i superstiti al massacro per rieducarli, eliminare fisicamente, bambini e donne compresi, tutti coloro che possano rappresentare un ostacolo al suo disegno.
I fatti inoppugnabili sono che l’esercito di Putin ha raso al suolo case, ospedali, asili, edifici amministrativi costringendo alla fuga milioni di persone che non hanno più nulla, mentre chi è rimasto subisce fame e sete, è deportato in Russia o ucciso, seviziato, mentre i militari russi violentano le donne e rubano dalle case abbandonate come i peggiori barbari.
I fatti inoppugnabili sono che gli ucraini si stanno battendo per la loro e per la nostra libertà, per la loro terra, con un coraggio ed una forza morale che deve essere a tutti di esempio mentre è, purtroppo, chiaro che l’Occidente, che ora sembra mostrarsi unito nella solidarietà, ha decisamente ritardato nel fornire tempo fa all’Ucraina aiuti militari adeguati, ed ancora ritarda di fronte all’enorme disponibilità ed aggressività dell’esercito russo.
I fatti inoppugnabili sono che la Polonia ha dimostrato e dimostra una gigantesca solidarietà e molto coraggio così come la Romania, la Moldavia e le Repubbliche baltiche, tutti Paesi che rischiano di entrare, ancora di più, nel mirino di Putin e che hanno pericolosi confini e vicinanze territoriali con la Russia.
Purtroppo è anche inoppugnabile che in Italia ci sono troppi distinguo, troppe pavidità, troppi vecchi e recenti interessi che hanno legato personaggi della politica e dell’economia al sanguinario zar il quale, mentre bacia crocifissi, fa camminare i suoi carri armati sui corpi di cittadini inermi.
Ci rendiamo più che mai conto, ancora una volta, che, al di là delle parole, i valori ai quali spesso ci si appella non hanno per tutti lo stesso significato e che mala fede ed ignoranza si sposano bene con interessi e denaro.
I fatti inoppugnabili sono, come le parole del Santo Padre e del presidente ucraino hanno sottolineato, che l’Onu, così com’è, non ha nessun capacità di difendere la legalità, di difendere la pace e la vita di chi subisce stragi e violenze di ogni tipo. L’ONU non ha fatto nulla neppure di fronte al rischio nucleare quando sono state attaccate le centrali ucraine. L’ONU è ostaggio del diritto di veto della Russia e si trastulla da troppi anni in dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano. L’ONU deve essere riformato e da subito va abrogato il diritto di veto della Russia, un Paese il cui governo conduce una guerra scellerata, chiamandola operazione militare, non può fare parte di quel ristretto consesso che dovrebbe sapere e poter decidere come e quando intervenire per impedire massacri e minacce di catastrofi nucleari.
Il tempo sta per scadere, il tempo che scandisce il nostro grado di civiltà ed umanità sostanziale, ogni ulteriore indugio ci renderà complici delle atrocità che oggi subisce il popolo ucraino e che domani potremmo essere noi a subire per i troppi tentennamenti e distinguo di oggi.