GRUPPI SU FACEBOOK E ODIO VERSO GLI ANIMALI

Internet, il web e in particolare i
social network stanno diventando veicolo per la propagazione di comportamenti
criminali verso gli animali. Circolano in rete video di violenze sugli animali,
già da tempo, dal famoso caso della ragazza russa che buttò dei cuccioli di
cane in un fiume, passando per la “modella” che uccideva gli animali
coi tacchi a spillo, fino ai casi più recenti di due giovani francesi che
lanciavano il primo un gatto, il secondo un cane di grossa taglia, contro un
muro per semplice divertimento, tutto questo, ovviamente, filmandosi e mettendo
online il video. Appaiono sempre più gruppi sui social network che propagandano
l’eliminazione e la violenza contro gli animali, come il “Fronte Nazionale
per l’abbattimento dei carlini”, che minaccia torture e uccisione di
questi cani di piccola taglia, senza che sia ben chiaro se le intenzioni siano
macabre ed ironiche – in ogni caso qui si va oltre l’ironia e il sarcasmo – o
se siano serie e criminali, in tal caso andrebbero perseguite con urgenza.
Tutto ciò avviene mentre sono ancora ampiamente diffusi video pornografici con
animali, che si riescono a trovare sul web.

La Commissione

1.    è
in grado di monitorare i comportamenti illegali sul web nei confronti degli
animali?

2.    Come
può intervenire per fare in modo che tali comportamenti vengano eliminati?

3.    Non
ritiene di dovere inserire anche la violenza e l’odio contro gli animali nei
suoi programmi contro l’hate speech online?

4.    Non
ritiene nello stesso tempo necessario aprire un serio dibattito sulle possibili
normative sul benessere animale da applicare al web in caso di minacce e
comportamenti criminali affinché siano identificati rapidamente i responsabili?


IT                    

E-002951/2014

Risposta di Tonio Borg

a nome della Commissione

(19.5.2014) 

 

 

Tale questione non è di competenza della Commissione europea.

 

La Commissione europea sta svolgendo uno studio
sul benessere di cani e gatti coinvolti in pratiche commerciali nel quadro
della strategia dell’Unione europea per la protezione e il benessere degli
animali 2012-2015
[1]. Alla luce di tale studio, che è
previsto si concluda entro il 2014, la Commissione valuterà se sia il caso di prendere
iniziative specifiche in questo campo nel rispetto delle competenze conferitele
dal trattato sull’Unione europea.

 



[1]
    COM(2012) 6 final