FEDE E UMANITÀ

Papa Francesco ha ricordato, davanti a più di 60.000 giovani, don Luigi Giussani, fondatore delle gioventù studentesca, GS, e di Comunione e Liberazione, nel centenario della sua nascita.
“Esprimo la mia personale gratitudine per il bene che mi ha fatto, come sacerdote, meditare alcuni libri di don Giussani, e lo faccio anche come pastore universale per tutto ciò che ha saputo seminare e irradiare dappertutto per il bene della chiesa”, ha detto tra l’altro il Santo Padre nel suo intervento.

Don Giussani ha lasciato una grande impronta in coloro che lo hanno incontrato ed hanno avuto, come me, la fortuna di vivere con lui l’inizio di un percorso.

Tantissimi anni fa, ai primi anni del liceo, era il tempo del giornale “Milano studenti“ e delle mie prime poesie pubblicate che don Giussani poi  commentava, una in speciale modo,”Il colore di Dio”, l’ha portata per molti anni con se.

Le riunioni, il famoso raggio e gli incontri ed i canti “John Brown è morto ma lo schiavo è in libertà”, i ricordi sono molti ma non sono stati, e non sono, i ricordi la parte più importante di quel periodo, un periodo che vive in coloro che hanno ascoltato e compreso  don Giussani nella sua essenza più profonda, non i ricordi  ma le sue parole, il modo intenso con il quale, in semplicità, instillava nell’animo verità, comprensione, speranza, impegno, determinazione e, sopratutto, amore per gli altri.

Nel tempo ho preso la mia strada e ho, come ho potuto e saputo, lontano da GS  e da Comunione e Liberazione, cercato di affermare nella mia vita quotidiana e politica quei valori fondamentali che appartengono non solo al cristianesimo ma che il cristianesimo più vero rappresenta indiscutibilmente e senza ostentazioni.

Sono convinta che gli insegnamenti di don Giussani e dei miei genitori mi abbiano aiutato a comprendere e rispettare gli altri in modo profondo, lasciandomi la libertà di non provare invidie e rancori e di sapere anche oggi, dopo tanti anni, combattere per la dignità dell’essere umano e della natura.

Grazie Papa Francesco perché nel ricordo di don Giussani hai unito ancora una volta umanità e fede.