ESSERE CON LA FRANCIA

Mentre la Francia e l’intero mondo sono sconvolti da una pandemia, che
non vede ancora una soluzione vicina, il ras turco incita, di fatto, il mondo
musulmano alla guerra Santa. Il presidente Macron che, dopo la decapitazione
del professore francese, atto di una violenza ed efferatezza degna solo di
criminali sanguinari per i quali non vi può essere perdono né in terra né
nell’aldilà, aveva giustamente difeso la libertà di espressione come uno dei
pilastri della democrazia, è diventato il bersaglio delle ire islamiste, e con
lui la Francia. Erdogan, l’uomo che, a detta di molti accreditati analisti ed
osservatori, si è organizzato un colpo di stato per rendere il suo potere
ancora più assoluto in una Turchia controllata da forze di polizia e dove è
azzerato ogni spazio di libertà di pensiero, ha dato il via, contro la Francis,
ad un vero e proprio appello al mondo mussulmano. Già diversi inquietanti
segnali dimostrano come si sia vicini ad una escalation di manifestazioni e
violenze non solo verso Macron ed il suo paese ma, di fatto, contro l’Europa
dove, già in passato, molti paesi hanno subito sanguinosi attentati. La
Francia, come noi e qualunque altro Stato europeo, è messa in grave pericolo
dal proclama di Erdogan e lo stesso deve ormai essere considerato, per sua
scelta, il mandante, non solo morale, di qualunque azione che porti a nuove
violenze e vittime, non soltanto sul suolo europeo. Siamo diventati, a casa
nostra, il bersaglio di sciagurati dittatori, di gruppi di massacratori in
cerca di potere il cui obiettivo, come l’Isis ha dimostrato, è di distruggere
civiltà e libertà.

Ci appelliamo ancora una volta a quella maggioranza del mondo mussulmano
che crede nella convivenza e nel rispetto gli uni degli altri affinché vi sia
una definitiva presa di posizione, questo mondo deve alzare più forte la
propria voce altrimenti i violenti prevarranno ancora ed il silenzio diventerà
connivenza. E’ già molto tardi ma c’è ancora il tempo per evitare che tutti si
finisca nel baratro. Un baratro sempre più vicino se Erdogan non sarà isolato,
se gli estremisti continueranno a fare proseliti e godranno di impunita o
addirittura di complicità, se alcuni governi, come quello italiano, continueranno
a tacere inerti ed inermi. Sia chiaro per tutti, quello che tocca oggi la Francia
tocca ogni paese europeo, per prima l’Italia che da troppi anni ha una politica
estera almeno ambigua.