CALAMITA’ CINQUE TERRE

Le recenti alluvioni avvenute nelle Cinque Terre ed in Lunigiana hanno provocato danni immensi ai paesi colpiti, in particolare Monterosso e Vernazza, con tragiche conseguenze per la distruzione degli abitati, delle strade e della stessa topografia. E’ stata azzerata ogni attività economica e produttiva in zone che erano considerate “perle” turistiche oltre che bellezze paesaggistiche incomparabili. Le autorità preposte non sono ancora in grado valutare i danni, data la difficoltà di muoversi in un ambiente talmente disastrato, con zone addirittura travolte nel mare dalla furia delle acque e del fango.


 


La Commissione


 


1.     E’ al corrente della situazione?


2.     Ha avuto modo di collaborare con la Protezione civile italiana per approntare i primi soccorsi?


3.     E’ stato attivato il fondo per la calamità naturali per portare aiuto alle popolazioni colpite e per contribuire alla ricostruzioni di questi siti?


Quando sarà in grado di valutare l’entità dei danni?



IT


E-010237/2011
Risposta di Kristalina Georgieva


a nome della Commissione


(19.12.2011)





La Commissione è al corrente delle recenti alluvioni verificatesi in Italia e si è messa immediatamente in contatto con le autorità italiane.


 


Qualsiasi paese all’interno o all’esterno dell’Unione che sia colpito da un grave disastro può chiedere assistenza attraverso il Centro di informazione e monitoraggio (MIC), che rappresenta il nucleo operativo del Meccanismo di protezione civile dell’UE ed è accessibile 24 ore su 24. Questa piattaforma per la protezione civile può essere utilizzata da tutti gli Stati membri partecipanti, che decidono come aiutare il paese colpito.


 


Dopo le recenti alluvioni, tuttavia, le autorità italiane non hanno chiesto aiuto all’UE attraverso il Meccanismo di protezione civile.


 


Il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE) istituito dal regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio[1] potrebbe essere utilizzato per fornire assistenza finanziaria in seguito alle recenti alluvioni verificatesi in Italia. Il FSUE può intervenire solo su richiesta delle autorità del paese colpito e purché siano soddisfatte determinate condizioni: la Commissione non può mobilitare il Fondo di propria iniziativa. Nel caso dell’Italia, la soglia per l’attivazione del Fondo di solidarietà a fronte di gravi catastrofi è un volume di danni diretti superiore a 3,536 miliardi di euro (3 miliardi di euro ai prezzi del 2002). Nel caso in cui i danni siano inferiori alla soglia, l’Italia potrebbe eventualmente beneficiare della disposizione speciale riguardante le cosiddette catastrofi regionali straordinarie, che tuttavia è soggetta a condizioni specifiche solitamente difficili da soddisfare.


 


Le autorità italiane, che conoscono molto bene le condizioni e le procedure applicabili al FSUE, hanno avuto un primo contatto con la Commissione, il 21 novembre 2011, per annunciare che, sebbene non sia ancora stata effettuata una valutazione completa dell’entità dei danni, stanno pensando di preparare una domanda da inviare alla Commissione nei primissimi giorni di gennaio del 2012. La Commissione è pronta a fornire indicazioni e suggerimenti in vista della preparazione della domanda.


 


Per maggiori particolari sul funzionamento del FSUE, compresi il modulo per le domande di contributo e le note orientative, consultare il sito Internet del Fondo al seguente indirizzo:


http://ec.europa.eu/regional_policy/thefunds/solidarity/index_it.cfm.


 


 


 


 






[1]     Regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio, dell’11 novembre 2002, che istituisce il Fondo di solidarietà dell’Unione europea, GU L 311 del 14.11.2002.