Aumento dei prezzi derrate alimentari


Il prezzo delle derrate alimentari è aumentato del 37 per cento in 7 mesi. Lo afferma la FAO, la quale calcola che dal giugno 2010 il prezzo dello zucchero è salito dell’87%, quello dell’olio del 65% e quello dei cereali del 62%, mentre per i prodotti lattiero-casearii e la carne l’aumento è stato del 9%. In tutti i continenti le conseguenze dell’inflazione cominciano a farsi sentire e a preoccupare. E in Europa che se ne preoccupa?


 


La Commissione


 


1.     Ha iniziative in corso per far fronte a questa ulteriore situazione preoccupante?


2.     Non ritiene che l’aumento dell’inflazione possa compromettere le misure previste per uscire dalla crisi finanziaria e per combattere il debito pubblico?


 


Risposta di Dacian Cioloș


a nome della Commissione


(31.3.2011)


 


 


L’onorevole parlamentare ha sollevato interrogativi in merito alle implicazioni del recente aumento dei prezzi delle derrate alimentari.


 


La Commissione segue e valuta regolarmente l’andamento dei prezzi delle derrate alimentari all’interno dell’UE e sui mercati mondiali. È importante osservare che le cause all’origine delle recenti impennate dei prezzi di alcuni prodotti sembrano essere di natura temporanea e connesse a limitazioni dell’offerta dovute a condizioni climatiche avverse in talune regioni di produzione strategiche (siccità in Russia, inondazioni in Australia, ecc.), mentre a sostegno della domanda è intervenuta la ripresa economica nelle principali regioni importatrici di derrate alimentari.


 


La Commissione sta facendo riscorso agli strumenti di cui dispone: un esempio recente è la sospensione dei dazi doganali su determinati prodotti cerealicoli fino alla fine di giugno 2011 allo scopo di allentare la pressione sul mercato dell’UE, soprattutto per gli alimenti per animali; un altro è l’autorizzazione dell’ingresso sul mercato dell’UE di 300 000 tonnellate di zucchero d’importazione a tasso zero fra aprile e settembre 2011.


 


In ogni caso i mercati dovrebbero reagire all’attuale rincaro dei prezzi in modo analogo a quello registrato durante l’impennata del 2008; in quel caso, l’offerta aumentò in misura considerevole a livello mondiale e dell’UE, riportando di fatto i prezzi ai livelli precedenti all’aumento.


 


L’aumento dei prezzi agricoli, tradotto in prezzi delle derrate alimentari, ha innegabilmente contribuito all’aumento dell’inflazione generale nel 2008. Tuttavia, poiché la voce alimentare rappresenta solo il 15% circa della spesa media delle famiglie dell’UE, le principali fonti di inflazione devono essere cercate fra altre voci di spesa, in particolare l’energia, che hanno ricadute negative anche sui prezzi agricoli.