ATTESA RIFORMA DEL SISTEMA FINANAZIARIO

Le cronache bancarie offrono molti
spunti di riflessione sul sistema finanziario e sulle molte illegalità poste in
essere da banche notoriamente importanti. La Barclays patteggia una
multa di 453 milioni di dollari per aver truccato il tasso Libor; la Hsbc, primo istituto di
credito europeo per capitalizzazione, è indagata per riciclaggio col
narcotraffico e per sospetti aiuti ai terroristi; la Standard Chartered
accusata di operazioni occulte con l’Iran e di gestione di 250 miliardi del
regime; la Jp Morgan
Chase perde 5,8 miliardi con i derivati speculando sui corporate bonds; la Goldman Sachs evita
il processo, anche se l’accusa parlava di immissione sul mercato di
investimenti legati ai mutui subprime, senza informare i clienti che fossero ad
alto rischio: l’elenco non è completo e ogni tanto giungono nuove notizie su
banche coinvolte in scandali più o meno gravi. Il capo della vigilanza inglese
afferma che “la fiducia dei risparmiatori è distrutta, ma i benefici delle
frodi sono ancora maggiori.”

La
SEC

ha perseguito 55 banchieri infliggendo 2,2 miliardi di sanzioni ma la maggior
parte di loro si ritira ricca e impunita. Nella risposta alla interrogazione
E-007834/2012 il commissario Michel Barnier afferma che “la riforma del
sistema finanziario nell’UE, in particolare della vigilanza bancaria, è una
condizione indispensabile per porre fine alla crisi e gettare le basi della
crescita futura.” Perfettamente d’accordo!

Può la Commissione riferire:

1.    chi
deve presentare proposte per la riforma finanziaria nell’UE, in particolare
della vigilanza bancaria;

2.    quali
norme è disposta a introdurre per evitare le derive scandalistiche alle quali
abbiamo accennato;

3.    se
la riforma è una conditio sine qua non per porre fine alla crisi, nel caso in
cui nessuno fa proposte in merito, fino a quando le nostre economie saranno
costrette alla recessione, con tutte le conseguenze sociali del caso;

4.    se
non prendendo nessuna iniziativa, spera in qualche intervento taumaturgico che,
pur evitando la riforma invocata, riesca a far superare la crisi e a garantire
ugualmente un’autovigilanza bancaria?


P-010494/2012

Risposta di Michel Barnier

a nome della Commissione

(21.12.2012)

 

 

Il
12 settembre 2012 la
Commissione ha proposto il primo elemento dell’unione
bancaria, ossia un meccanismo di vigilanza unico responsabile della vigilanza
diretta sulle banche ai fini di un’applicazione rigorosa e imparziale delle
norme prudenziali e di una vigilanza efficace sui mercati bancari
transnazionali. La proposta è attualmente in discussione presso i
colegislatori.

 

Nel 2011 la
Commissione ha adottato una proposta di regolamento e una
proposta di direttiva sugli abusi di mercato, finalizzate ad assicurare l’integrità
dei mercati e la tutela degli investitori: attualmente sono anch’esse in fase
di negoziazione presso i colegislatori. La Commissione sta
inoltre procedendo a una consultazione pubblica su parametri e indici, nell’intento
di rafforzarne l’integrità di produzione e di impiego e, quindi, di accrescere
la fiducia dei mercati e l’efficienza e di migliorare la tutela degli
investitori. La
Commissione intende adottare nel 2013 misure conformi alle
raccomandazioni internazionali.

 

Sono in fase di discussione presso i colegislatori varie
proposte legislative inerenti ai servizi finanziari, il cui obiettivo è
completare la riforma della regolamentazione del settore, come concordato dal
G-20, costituire un corpus unico di norme sui servizi finanziari nel mercato
interno, approfondire l’unione economica e monetaria e rinvigorire il mercato
interno per stimolare la crescita.

 

La fiducia, la stabilità e la crescita non devono sperare nei
miracoli: scaturiranno piuttosto da un impegno politico paziente, infaticabile
e determinato di tutte le istituzioni europee.