I
risultati catastrofici delle regionali in Umbria possono stupire alcuni ma non
certo Grillo, il fondatore, garante e nume tutelare dei 5 Stelle. Tralasciando
le molte, infelici esternazioni di questi anni basta ricordare l’ultima
proposta di togliere il voto agli anziani per capire l’abisso di confusione
mentale nel quale è caduto. Non spenderemo parole e tempo su questa proposta o
su quella della sinistra, sposata da parte della destra, seppure, fortunatamente,
in sordina, di far votare i sedicenni perché si commentano da sole, i risultati
elettorali dimostrano quanto sono state apprezzate…!
Rimarchiamo
invece, una volta ancora, come troppe persone, che si piccano di occuparsi di
politica, parlino senza coordinare il cervello con la bocca, senza rendersi
conto delle conseguenze delle loro affermazioni. Conseguenze che, prima o poi, si
trovano a dover affrontare con i dati elettorali. Quello che però sfugge a questi
affabulatori di professione, o dilettanti della Cosa pubblica, sono le
conseguenze sui cittadini dei loro vaniloqui e delle troppe promesse non
mantenute. Mai come ora la mancanza di fiducia degli elettori si sta tramutando
in un sentimento negativo verso tutti e verso tutto. L’irritabilità diventa
ira, il moderato, gioco forza, diventa estremista, e a forza di non ottenere
niente tutti vogliono tutto.
Se
in una democrazia compiuta l’alternanza è forza e garanzia proprio della
democrazia in Italia non vi è ne una sinistra moderna e attrattiva per
programmi e contenuti, né una destra liberale e completamente consapevole che, in
un mondo che si voglia o meno e globale, non fosse altro per l’utilizzo
dei sistemi informatici, l’identità si difende con la cultura e con la capacità
di avere visione del futuro. Fino a che il contendere politico si baserà su
battute, apparizioni, personalismi, messaggi virtuali e non su programmi
concreti e realizzazioni certe continueremo ad avere l’altalena dei voti di
protesta che di anno in anno, se non di mese in mese, si sposterà in un senso o
in un altro impedendo sviluppo, crescita e il giusto benessere. In questa
confusione non può essere sottaciuta la responsabilità delle forze sociali, comprese
le rappresentanze delle categorie, e dei mezzi d informazione. Già riconoscere
le proprie responsabilità sarebbe un passo avanti.