15 milioni d’euro è il conto, fino ad oggi, di quanto lo Stato, e cioè tutti noi, ha elargito a migliaia di persone che non avevano diritto al reddito di cittadinanza.
15 milioni in gran parte andati a camorristi, ndranghetisti, esponenti di varie attività, criminali, detenuti etc etc.
Soldi che non saranno mai restituiti e che sarebbero invece stati vitali per tanti anziani ed invalidi con pensioni minime e assolutamente insufficienti per consentire loro di sopravvivere.
Il reddito di cittadinanza non solo va immediatamente bloccato, e rivisto in chiave effettivamente sociale, sia perché non è stato un mezzo per l’avviamento al lavoro, sia perché ha portato truffe di ogni genere, ma vanno anche cercate le responsabilità di chi non ha, nella legge d’attuazione, messo in essere i necessari controlli per individuare le idoneità a percepirlo.
C’è una grave responsabilità politica ma anche una gravissima responsabilità amministrativa, il forte danno allo Stato, e perciò ai cittadini, non può continuare a rimanere sotto silenzio o risolversi con qualche dichiarazione fine a se stessa.
Chi ha sbagliato deve assumersene le conseguenze anche dal punto di vista giuridico ed economico.
I 5 Stelle vantano di aver restituito in varie forme, al loro movimento o ad associazioni di loro scelta, una parte dei loro emolumenti ora risarciscano lo Stato ed i contribuenti.