TRUMP E IL LUPO

Una volta c’era il detto “il lupo perde il pelo ma non il vizio”, in verità il lupo è un animale nobile non ha vizi ma ha abitudini, dovuti anche alle regole sociali del suo branco ed alla necessità di sopravvivere.

Chi invece ha vizi manifesti, specialmente quelli di cambiare idea con la velocità della luce, di contraddirsi in continuazione, di rimangiarsi promesse e dichiarazioni e di lodarsi ad ogni piè sospinto è il presidente Trump.

Certo il cessate il fuoco a Gaza è stata una sua vittoria e gliene diamo merito, ripetiamo il cessate il fuoco, per altro non proprio totale visto che, ogni giorno, ci sono ancora azioni violente, con morti, da ambo le parti.

Una vittoria che rischiamo non porti però all’obiettivo che deve essere raggiunto, disarmare Hamas, ridare ai palestinesi un governo che li conduca alla libertà ed alla sicurezza, garantire ad Israele il pieno riconoscimento e la pace, dopo aver finalmente onorato e seppellito tutti gli ostaggi morti ed, ovviamente, nel tempo necessario, dare vita a due popoli, due Stati che convivono.

Dopo questo iniziale successo a Gaza che ha acceso la speranza anche in Ucraina, molti hanno pensato che se Trump era riuscito a convincere, almeno in parte, Hamas avrebbe potuto anche ottenere da Putin almeno un cessate il fuoco che porterebbe ai passi necessari per una seria trattativa che porti alla pace, dopo l’infingarda guerra scatenata dallo zar russo.

Purtroppo siamo alle solite, la mattina Trump dichiara che l’Ucraina potrebbe anche vincere la guerra e promette l’invio dei missili Tomahawk e già il giorno dopo parla con Putin, decide che i Tomahawk non possono essere inviati perché servono alla difesa americana, non si sa da quale imminente attacco, butta per terra le mappe militari che Zelensky gli ha portato, per metterlo al corrente della realtà, e invita gli ucraini a cedere un’intera regione, il Donetsk, particolarmente importante per le sue prerogative economiche, salvo poi disdire, per il momento, l’incontro con Putin 

Come fidarsi di un tale continuo volteggiare tra un invito a difendersi ed un invito ad arrendersi!

Riconfermando tutto l’appoggio all’Ucraina, insieme a coloro che credono nella libertà e nella democrazia, al rispetto delle regole internazionali e della incolumità dei civili, continuamente bombardati da Putin, non siamo più di tanto stupiti dalle ultime dichiarazioni di Trump che, già nel passato, aveva fatto vergognosi voltafaccia rimanendo sempre teso a fare affari, anche con Putin, e a cercare di accreditarsi come l’uomo che fa scoppiare la Pace anche dove non sembra possibile.

Intanto rivolgiamo nuovamente un appello ai leader europei: bisogna armarsi, per essere in grado di difenderci, è una necessità urgente, si stanno spendendo troppe parole rispetto ai pochi fatti necessari ed urgenti e continuare a sostenere l’Ucraina è un dovere imprescindibile anche per la nostra sicurezza.

Se il presidente americano si contraddice ogni momento dimostriamo da europei che la nostra cultura e civiltà ci sostengono e ci guidano impedendoci di essere ondivaghi, ricattabili, indifesi ed indifferenti verso il popolo ucraino e verso i nostri cittadini.