TRUMP DOPO AVER TOLTO ALL’UCRAINA L’AIUTO DELL’INTELLIGENCE HA SULLA COSCIENZA I MORTI

Ora all’Europa ed ai cittadini di tutto il mondo dovrebbe essere chiaro, dopo quanto accaduto in questi giorni, che  i morti ucraini ed i feriti delle ultime ore sono da imputarsi a Trump che ha tolto all’Ucraina quell’ombrello di intelligence che l’aiutava a prevenire e intercettare gli attacchi assassini di Putin.

Trump può ascrivere ai primi giorni del suo nuovo mandato una serie di assassini programmati.

L’Ucraina è diventata la cavia del nuovo assetto globale che i tre dittatori, Trump, Putin e Xi Jinping vogliono realizzare.

Se Putin ha riportato indietro la storia di cinquanta anni, spingendo popoli pacifici, per timore della propria incolumità, a pensare di tornare indietro dai trattati che mettevano al bando le mine anti uomo e le bombe a grappolo, cosa dobbiamo dire di Trump,  presidente di quella che si vantava di essere la più grande democrazia al mondo, che scientemente condanna a morte inermi civili ucraini per raggiungere il suo obiettivo affaristico?

Guardiamo i fatti come sono, ciascuno può avere l’ardire di fornire la sua verità ma la realtà è inconfutabile anche se la politica spesso ha la memoria troppo corta, e troppi sporchi interessi da difendere, per ricordarsene.

L’Ucraina è stata attaccata tre anni fa, l’intento di Putin era di ucciderne  il presidente e di dare vita ad un governo fantoccio per annettersi di fatto tutto il paese con una dirigenza politica a lui asservita.

Gli ucraini hanno coraggiosamente reagito, il presidente Zelensky non è scappato ed è rimasto alla guida del suo popolo.

Ci sono state stragi di ogni tipo da parte dell’esercito russo, della Wagner e del bieco ceceno, rasi al suolo villaggi, rapiti centinaia di bambini, colpiti ospedali, palazzi civili, centrali energetiche per rendere sempre  più impossibili le condizioni dei civili.

Il diritto internazionale è andato, come si suol dire, a farsi fottere perché nessuno aveva la capacità di imporlo mentre la Russia, aggressore di uno stato sovrano, continuava e continua imperterrita ad avere il potere di veto alle Nazioni Unite.

Gli alleati dell’Ucraina hanno dato tangibilmente la loro solidarietà ma troppo spesso le armi e gli aiuti promessi sono arrivati in ritardo, troppo in ritardo per la resistenza sul campo.

Putin ha dato l’avvio a nuovi reclutamenti, salvando i figli degli oligarchi e prendendo le nuove reclute dalle regioni più povere e lontane dalla capitale, ha aperto le carceri a malfattori e assassini arruolandoli, ha usato milizie private come la Wagner, fino a che ha fatto assassinare anche il suo capo per controllarle meglio e impossessarsi delle ricchezze accumulate da Prigozin, ha stretto alleanza con uno degli uomini più folli e sanguinari, Kim Jong-un, facendo arrivare al fronte i soldati della Corea del Nord.

Ora Putin chiede a Zelensky di essere disponibile alla pace ed il presidente ucraino dice di sì ma che vuole garanzie per il futuro, infatti le garanzie che erano state date quando l’Ucraina, alla fine della guerra fredda, aveva ceduto il suo arsenale militare nucleare non sono servite a nulla.

La risposta di Trump è stata di togliere gli armamenti già promessi e l’aiuto dell’intelligence con il quale l’Ucraina riusciva a debellare una parte degli attacchi russi che massacrano i civili.

Cosa dobbiamo dire di più? Avere Trump come alleato è un pericolo, è inaffidabile probabilmente per i suoi problemi caratteriali, dice e smentisce anche se stesso.

Cosa dire di fronte a personaggi come Orban e Salvini felici di essere vassalli di qualcuno più forte, e che scambiano la giustizia con un loro possibile tornaconto? Purtroppo non sono i soli ma quelli come loro sono soltanto un piccolo incidente della cronaca.

Il tempo però stringe, l’Europa sta cominciando a svegliarsi ma è troppo lenta, non c’è più tempo per i nazionalismi ottusi, la patria si difende insieme alle altre patrie dando vita ad un’Europa che ci rappresenti tutti sul piano politico, militare e culturale e bisogna fare presto e bene.