Certamente chi è colpevole deve sottostare alla pena che il tribunale stabilisce, si rimane però un po’ sconcertati davanti ad un ex presidente della repubblica detenuto alla Santé in un Paese che ha difeso strenuamente terroristi ed assassini italiani e nel quale molti veri criminali, come in Italia, purtroppo restano liberi.
Non so se Sarkozy sia innocente o meno, l’appello, forse, farà maggiore chiarezza e gli darà ragione, lui infatti sostiene strenuamente la sua innocenza, alla quale vogliamo credere.
Non dimentico i diversi momenti di incontro che abbiamo avuto al Parlamento Europeo e all’Eliseo, durante la presidenza francese dell’Unione Europea quando ricoprivo l’incarico di copresidente del gruppo UEN, e le sue dichiarazioni a favore di un’Europa più libera e forte, anche partendo dalla difesa della cultura e dell’agricoltura e sottolineando come fosse opportuno non fare aderire all’Unione paesi, come la Turchia, con valori diversi dai nostri.
Sappiamo che nel recente passato, per altri motivi, personaggi, che avevano difeso la Francia anche a rischio della propria incolumità, hanno assaporato le patrie galere per difendere la ragione ed il segreto di Stato, o hanno rischiato la detenzione.
In ogni caso la presenza di tanti cittadini, che alla sua uscita di casa hanno intonato la Marsigliese, la giusta decisione del Presidente Macron di incontrarlo, prima dell’inizio della detenzione, ci fanno sperare che si possa arrivare presto alla verità e che comunque per l’ex Presidente Sarkozy siano, nell’attesa, predisposte misure diverse al carcere.
E’ pur vero che in Francia, nel passato, si mandò al patibolo anche il re e la sua famiglia ma ci auguriamo che oggi ci siano magistrati, indipendenti dai partiti, che sappiano giudicare la politica in modo corretto e coerente.