OGNI COSA HA UN PREZZO

Ogni cosa ha un prezzo e più l’obiettivo è importante più il prezzo sale.

Se pace veramente sarà a Gaza, quando e come vedremo, il prezzo è stato per tutti altissimo sia per i civili palestinesi, morti a decine di migliaia per le bombe di Israele e per essere stati usati da Hamas come scudi umani, che per gli israeliani, sia quelli massacrati il 7 ottobre che gli altri, tenuti prigionieri e molti morti od uccisi durante la detenzione.

Una pace che pesa per le condizioni che vedranno i pochi ostaggi israeliani rimasti, alcuni vivi ed altri cadaveri, restituiti a Israele mentre in cambio centinaia e centinaia di terroristi di Hamas saranno liberati, queste sono le condizioni, e facilmente questi torneranno, prima o poi, al loro turpe mestiere.

Chi darà la garanzia che i tunnel saranno tutti distrutti, che saranno identificati tutti i depositi di armi, che i finanziamenti iraniani non continueranno a finanziare gli islamisti, che Hamas non continui ad arruolare nuove leve e a ricattare e terrorizzare la popolazione?

Certamente il presidente Trump, e chi ha collaborato con lui nel difficile percorso che ha portato al cessate il fuoco ed aperto la strada al percorso di pace, ha dimostrato una volontà ed una capacità di mediazione ed intervento, con coprotagonisti i paesi arabi, che ci consente di sperare.

Mentre a Gaza riprendono gli aiuti umanitari, per la popolazione allo stremo, non possiamo nascondere una realtà antica e sempre nuova, Hamas sarà veramente sconfitto, e messo in grado di non nuocere più, solo se il popolo palestinese saprà, nel suo insieme e singolarmente, riconoscere il diritto all’esistenza ed alla vita di Israele e costruirà un percorso di vita democratica mettendo al bando ogni terrorista.

Una strada che per ora è un sentiero pieno di incognite ma che bisogna avere il coraggio di intraprendere, tutti, abbandonando quegli atteggiamenti che, anche in Europa ed in Italia, danno fiato all’antisemitismo.