Immagino che l’ambasciatore russo, convocato alla Farnesina, non si sia sentito andare il latte alle ginocchia per la preoccupazione visto che sa bene come il suo zar abbia in Italia fieri ed indefessi sostenitori, nonostante tutte le nefandezze che compie ogni giorno ed ogni notte in Ucraina.
Certo la convocazione dell’ambasciatore ha un valore simbolico, meno simbolica la dichiarazione che ha fatto Salvini, dopo le parole disgustose della portavoce del ministero degli Esteri di Putin, che ha tenuto a precisare che non si può continuare a sostenere Kiev, sembra un messaggio allo zar del quale fu già sostenitore.
Con buona pace della Zokharova, non è un errore di battitura, la torre dei Conti, dopo più di mille anni, terremoti, guerre, invasioni, cambiamenti climatici etc etc, è sempre stata su, l’incuria l’aveva salvata poi, con i soldi che nessuno ha dato a Kiev per toglierli agli italiani, si è pensato di ristrutturarla ed è crollata.
Si accerteranno cause e responsabilità nella speranza, ogni volta che si procederà ad un nuovo restauro di un monumento, che verifiche, competenze, misure di sicurezza siano studiate prima degli interventi, per salvare la vita degli operatori e per evitare che i monumenti crollino.
Comunque la Zokharova si metta il cuore in pace, l’Italia ha così tanti monumenti che neppure tutte le speranzose maledizioni sue e del suo capo e la possibile imperizia di qualche impresario ci potranno ridurre in macerie, se poi minaccia la guerra, che per altro è già in parte in atto con gli attacchi informatici ed i droni vaganti, ne trarremo le conseguenze.