MELONI: L’EUROPA SI È UN PO’ PERSA

“L’Europa si è un po’ persa da alcuni anni”, dice la Meloni, dimenticando di indicare le responsabilità di ciascuno, compreso il suo partito, che, prima andare al governo, sparava contro l’Europa inseguendo la Lega in una serie di dichiarazioni ed atteggiamenti completamente contrari a chi l’aveva preceduta, dal Msi di Almirante ad Alleanza Nazionale di Fini.

La stessa Meloni, dichiarandosi contraria a togliere il voto all’unanimità che paralizza il Consiglio europeo impedisce decisioni tempestive e sopratutto l’avanzare di quella Unione politica e di difesa che è l’unica strada per garantire un futuro di libertà, ha, insieme ad Orban, una sua responsabilità oggettiva sullo stato attuale dell’Unione.

L’Unione ha bisogno di rivedere i trattati, di capi di stato e di governo che abbiano una visione devono operare per dare all’Europa il peso politico che spetta a trecentocinquanta milioni di cittadini che vogliono vivere in libertà, democrazia e sicurezza.

Nel mondo l’avanzare di forme  di governo che, attraverso sistemi elettorali che negano il diritto e spesso anche la libertà di scelta degli elettori, sistemi autoritari o addirittura dittatoriali, la violazione di diritti e regole internazionali, come nel caso della feroce guerra di Putin contro l’Ucraina, dovrebbero convincere anche la Meloni  che non è certo il tempo di muovere critiche all’Europa senza fare proposte utili.

Gli Stati Uniti sono, e speriamo restino, il grande alleato occidentale ma concordare con le posizioni di Trump e di Vance sull’Europa significa solo indebolire l’Unione di fronte alle trattative necessariamente imposte dalla decisione americana di aumentare i dazi e da un piano per il cessate il fuoco in Ucraina che palesemente non decolla e per il quale l’Europa avrebbe diritto di sedersi al tavolo delle discussioni.

Non crediamo siano necessarie ulteriori parole per ribadire una volta di più che l’unica scelta, necessaria ed urgente, è che quegli stati pronti procedano, come fu fatto per l’euro, a dare vita all’Unione politica e di difesa, gli altri seguiranno quando vorranno e saranno pronti.

Un’Europa a due velocità, un ‘Europa concentrica o un’Europa immobile, dipendente da scelte altrui e a continuo rischio?

I mercati liberi sono garanzia contro i conflitti ma i mercati non saranno mai liberi senza regole comuni e senza una piena guida politica, la Presidente del Consiglio se ne faccia una ragione, non si è patrioti non pensando al futuro comune che va ben al di là degli obiettivi ideologici o dagli interessi di parte.