L’America ha votato, scelto il suo Presidente eletto sotto l’ala protettrice di Musk, l’uomo più ricco del mondo, che Trump ha definito non solo un genio ma anche una stella, speriamo che tra tante ricchezze qualcuno si occupi anche delle categorie in difficoltà.
L’Europa abbia la forza e la capacità di scuotersi dall’immobilismo politico e istituzionale che da troppi anni le impedisce di avere autonomia e credibilità verso gli Stati Uniti e altre grandi potenze.
I nodi che devono essere sciolti sono molti, da quelli legati alla guerra in Ucraina ed in Medio Oriente a quelli delle esportazioni e della autonomia e difesa militare.
Senza l’unione politica l’Europa non riuscirà ad offrire una chiara e serena prospettiva futura ai proprio cittadini, possiamo solo sperare che dalle vicende d’oltreoceano possa rinascere una spinta di orgoglio europeo.
Oggi speriamo che sia finita, con le elezioni, la politica spettacolo basata su slogan ad effetto e personaggi che ballano e cantano e si cominci ragionevolmente a capire che il mondo è sempre più sull’orlo del baratro e che non saranno i super miliardari che viaggiano sui razzi di Musk a salvare il pianeta.