LA GRAVITÀ DELLE COSE: LA PAGLIUZZA E LA TRAVE

Ci sono cose gravi che accadono ogni giorno, anzi gravissime, ed alle quali è data pochissima importanza, o sono semi ignorate, altre che diventano più gravi per l’impulso mediatico e partitico che le stigmatizza e da loro risonanza.

Ci sono cose gravissime delle quali non si va a fondo per capire il perché accadono, per cercare di impedire che si ripetano.

È gravissimo quanto accade, da ormai quattro anni in Ucraina, senza che certi benpensanti, paladini della libertà e del diritto, dedichino un po’ del loro tempo per radunarsi in piazza e marciare contro la vigliacca e barbara guerra di Putin, quegli stessi che, in gran parte pacificamente ma insieme a violenti facinorosi, hanno marciato per Gaza.

E’ gravissimo che anche i morti contino meno se sono uccisi da Putin, al quale ancora troppa parte dell’occidente strizza l’occhio ed una parte ne ha preso o continua a prendere soldi.

È gravissimo che durante i tanti cortei pro Pal si siano fatti molti danni ad infrastrutture pubbliche e private e ferito centinaia di poliziotti e carabinieri senza che vi sia stata una vera e ferma condanna degli organizzatori dei cortei, l’allontanamento dei delinquenti, un impegno alla vigilanza ed al controllo, un abbassamento dei toni della politica partitica di gran parte della sinistra e di Landini.

È particolarmente grave non siano state riportate dalla stampa, con sufficiente clamore e perseveranza, le informazioni sull’iter giudiziale, se mai c’è, di coloro che in più occasioni, in quei cortei, hanno inneggiato ad Hamas, festeggiato la strage del 7 ottobre, ribadito che gli ebrei devono morire. Grave per il futuro di tutti noi, non solo degli ebrei, grave perché quelle persone sono delinquenti abituali o incoscienti succubi di altri violenti e perciò potenziali futuri delinquenti, grave anche perché, se non saranno adeguatamente puniti, si sentiranno legittimati a continuare sulla stessa strada di odio e violenza.

Grave, molto grave che in una sede giovanile di Fratelli d’Italia, il 28 ottobre, tre, quattro ragazzi abbiano cantato inni del ventennio fascista, grave perché dimostra che in gran parte quei ragazzi non conoscono la storia recente né hanno tenuto conto del danno che, facendo quella che per loro era una bravata, procuravano alla parte politica rappresentata in quella piccola sede e della quale, probabilmente, conoscono ben poco.

Altrettanto grave che a un episodio, svoltosi al chiuso, in pochi metri quadri, per responsabilità di alcuni ragazzi, sia stata data, a livello nazionale, sui media, più risonanza di quanto dato invece alle centinaia che, in più occasioni, hanno sfilato lanciando oggetti contundenti, incendiando e devastando vari luoghi, ferito le Forze dell’Ordine e, quello che è ancor più importante e pericoloso, inneggiato ad Hamas condividendo i crimini di terroristi organizzati militarmente i quali, dopo aver ucciso e mutilati centinaia di israeliani, hanno tenuto in ostaggio il popolo palestinese facendo subire ai civili distruzione e morte.

Grave per l’atteggiamento della stampa ma soprattutto per le solite vaneggianti dichiarazioni di quei politici la cui unica ragion d’essere sembra quella di poter individuare un pericolo fascista ad ogni piè sospinto.

Grave che un mondo di centro sinistra si accanisca, per un fatto importante ma marginale nella realtà italiana, ancora una volta contro il governo invece di verificare seriamente quanti al loro interno, iscritti o simpatizzanti, si siano macchiati di frasi e azioni razziste e antisemite.

Grave, gravissima la mancanza di cultura, di rispetto degli altri, di capacità di moderato confronto oggettivo che dominano la nostra società, grave che ci sia sempre una doppia verità, una informazione non sempre coerente con la realtà.

D’altra parte è noto, per chi ha avuto un minimo di insegnamenti e li ricorda, che è sempre più facile vedere la pagliuzza nell’occhio del vicino che la trave nel nostro.