L’incontro di Volodymir Zelensky con Papa Leone XIV, le sentite e precise parole del presidente Sergio Mattarella, l’importante riunione che vede convenire a Roma così tanti esponenti di nazioni diverse per programmare la ricostruzione dell’Ucraina, distrutta da Vladimir Putin, e gli interventi necessari a risolvere i problemi della popolazione rimasta senza infrastrutture rappresentano solo una parte del problema se lo zar russo non sarà fermato nella sanguinosa escalation della sua follia.
Il presidente Donald Trump nei mesi scorsi ha prima promesso, poi revocato, poi pare di nuovo autorizzato l’invio di materiale militare per la tutela dell’Ucraina e del suo popolo. La Russia intanto sta bombardando con sempre maggior intensità e ogni giorno muoiono civili, vengono distrutte abitazioni e rase al suolo strutture vitali per la popolazione.
Anche i volenterosi di Germania, Regimo Unito e Francia, che pure rappresentano un forte segnale politico da parte del continente europeo, con la partecipazione della Polonia e dell’Italia, devono iniziare ad agire in modo più concreto. All’intera comunità internazionale spetterebbe poi muoversi in modo compatto per riportare a casa tutti i bambini rapiti e spariti in Ucraina.
Vorremmo vedere nelle piazze italiane ed europee qualche segnale a sostegno dell’Ucraina, soprattutto da parte di quelle forze di centrosinistra e di sinistra che al momento, specie in Italia, continuano a mostrare la loro indifferenza.