A prescindere dall’inchiesta che a Milano vede coinvolti settantaquattro esponenti della politica, dell’amministrazione, dell’edilizia, dai costruttori agli arci architetti, da quello che la magistratura potrà eventualmente ancora scoprire e dal giudizio finale della stessa, Milano è diventata una città gravemente snaturata dall’amministrazione Sala.
Le colate di cemento, l’abbattimento di palazzine ottocentesche, l’incuria del verde, l’indifferenza alla mancanza di aree piantumate, sia come spazi per anziani e bambini che come luoghi utili ad abbassare la temperatura e l’inquinamento la dice lunga su un’amministrazione che, a parole, parlava di ambiente.
Se anche non ci fossero state mazzette ed altre prebende o irregolarità nelle troppe costruzioni di questi anni, mentre nessuno si è occupato di edilizia popolare o convenzionata o di ristrutturare le tante abitazioni di proprietà pubblica così che le liste di attesa per una casa popolare durano anni, la colata di cemento che è stata realizzata resta a sfregio della città.
Restano le troppe, spesso inutili e pericolose, piste ciclabili che rendono il traffico sempre più congestionato nonostante i balzelli messi da Sala anche a chi deve rientrare nella propria abitazione che è un vulnus al diritto di proprietà.
Resta il fatto di aver perso i molti soldi che dava la Commissione europea per creare nuovi parchi e che Sala non ha utilizzato lasciando ad altre città, ad altre nazioni, la possibilità di utilizzare i finanziamenti stanziati per nuove aree verdi a Milano.
A prescindere da chi ha rubato o solo amministrato male, Milano è diventata una città per ricchi, o stranieri, e per l’effimero mentre droga, delinquenza e povertà avanzano nelle periferie ed in tanti vanno a vivere altrove.
La città dell’accoglienza e dell’integrazione dove, un tempo, tutti coloro che venivano da fuori si sentivano a casa, oggi è diventata respingente se non si appartiene a certe categorie specifiche.
La magistratura faccia il suo corso ma, a prescindere, Milano va riportata, con una giunta all’altezza del compito, anche morale, ad essere la città di tutti.